Carissimi,
non vi chiedo come state, ma permettetemi di inviarvi un breve e sentito saluto, in questa domenica del ”buon pastore”, Gesù, alla vigilia dall’uscita, per voi, dal deserto della quarantena/virus, per far capolino alle vostre realtà, agli affetti più stretti, all’aria primaverile che, pare, voglia dissipare “i resti-virali” e restituire ad ognuno l’ambiente salubre della nostra bella Italia.
E’ quello che ognuno spera.
Qui da noi, in Guinea, ne abbiamo ancora fino all’11 maggio ed è vitale che finisca la quarantena, che si riprendano i commerci piccoli e grandi e i trasporti: la gente fa km a piedi per le più urgenti necessità…Non abbiamo avuto molteplici contagi, ma il rischio è grande in ogni senso perché non ci sono mezzi, i più essenziali, per combattere e curare il veleno del COVID-19. E tutto il mondo scolastico e la gioventù “vagante” da una porta all’altra: dove potrebbero rimanere dentro, in casa?…
Dicono che è il clima torrido e asfissiante a difenderci, e se così è, ringraziamo i 50–55° di calore nel picco della giornata, che ci ”squaglia”, ma anche ci salva dal peggio.
Noi qui, pur essendo in qualche modo in comunicazione, siamo un po’ fuori del resto del mondo, tuttavia sentiamo, ci danno notizie di milioni di contagi, di migliaia di morti e di tutti i problemi inerenti e conseguenti a tali terribili realtà: vi seguiamo con trepidazione e con la supplica incessante a Dio, fonte di vita e forza di amore per ogni sua creatura, perché intervenga e dissipi questa nube oscura e malefica che avvolge il mondo.
Vi auguro tanta serenità e forza per affrontare il “ricominciare” e quella certa sottile psicosi, in agguato per togliere coraggio e spirito di adattamento alla nuova situazione, dopo il brutto risveglio e le nuove sfide e insicurezze che vi attendono.
Auguro ad ognuno tanta fiducia, l’intraprendenza e la forza che ci caratterizza. Non dimenticatelo: adesso abbiamo molti più angeli in cielo che ci accompagnano…
Siamo sicuri che lo spirito di Dio aleggia benefico su ognuno di noi e filtra più forte del virus: è la fede che ci sostiene e ci illumina. Un fraterno abbraccio, a…distanza, naturalmente!
Dio vi benedica.
Suor Maria Cifelli, asc
e tutti della Guinea-Bissau