Miei carissimi,
Vi raggiungo a metà del corso quaresima: la prossima domenica ”gaudete” ci trova in un gaudio, sofferto e pieno di timore, fuori del nostro comune vivere: il detto reciterebbe ”come una tegola caduta all’improvviso sulla nostra testa”. Ma la speranza sopravvive, ed è questo il significato dell’invito della liturgia domenicale al gaudio spirituale.
Noi qui, non sempre, ma abbastanza spesso, riusciamo a captare notizie via internet e ci restano nell’animo le più raccapriccianti visioni, come le colonne militari, trasformate in carri funebri; i volti segnati dall’estrema fatica degli operatori sanitari, come pure altre realtà più belle: la chiesa e tanta altra gente che prega e si attiva per risollevare il morale dei più provati: è l’espressione del cuore italiano e cristiano in tanta gravissima calamità! E’ la fede che ci illumina e ci sostiene.
Il coronavirus è arrivato anche in Africa, lo sapete, ma sembra che in Guinea non ci sia ancora nessun caso: si direbbe che la misericordia di Dio ha tracciato una corsia preferenziale per noi…! Ce lo ricordiamo spesso e supplichiamo che l’amore del Signore per noi non si stanchi e ci preservi da un’ecatombe.
Anche qui, da ieri 19/3, è scattato l’obbligo di chiusura: scuole, chiese (no ai battesimi di adulti la notte di pasqua, con tanta tristezza degli interessati e nostra) e altre attività sociali, ma se si chiudono anche i piccoli negozi, i piccoli mercati e le bancarelle di generi alimentari, situati lungo le strade, la gente morirà di fame: dove sono i supermercati e tutte le altre provvidenze per le prime necessità di tanta gente? E chi può chiudere la gente in casa (quale casa è in grado di sopportare il numero di persone, di ragazzi e bambini che ci vive, dove si dorme anche in 4/5 nello stesso letto?)
Chi ha visitato la Guinea conosce un po’ la realtà.
Non ci stiamo lamentando, per amor del cielo, ché adesso stiamo meglio di tanti altri, sono solo costatazioni che ci aiutano a rimanere con le mani alzate, come Mosè, perché si allontani da noi questo flagello.
Io cerco, nella misura del possibile ‑e forse sono trasgressiva- di visitare i più lontani, per soccorrere, se necessario, come è successo questa mattina con un ragazzino di 10 anni, da giorni con una grave infezione ad una mano; mi faccio presente per insistere sulle forme igieniche preventive, per portare loro la parola di Dio in questo tempo forte di quaresima, per pregare e raggiungere con loro il mondo che soffre e muore e tutti voi Amici che ci aiutate nelle nostre necessità.
Abbiamo fatto così anche il giorno 12 us, nell’apertura del dispensario di villaggio, già da tempo pronto ed ora già in grado di poter funzione grazie al materiale sanitario, arrivato il mese scorso, tramite la provvidenza del Centro missionario della mia Diocesi ed altri amici che si sono attivati per la nostra gente.
GRAZIE! Dio conceda a tutti, e a ciascuno in particolare, benedizioni e salute!
Termino, augurando ad ognuno di voi tanta forza per vivere il mistero pasquale con serenità.
La luce di Gesù risorto, che vince le tenebre, vi riempia della sua dolcissima pace e sollevi lo sconforto e la sofferenza per le pesanti calamità di questo tempo.
Vi siamo vicine con l’affetto e la continua preghiera. Dateci notizie di voi. Buona Pasqua a tutti.
Sr Maria Cifelli, ASC
e Consorelle Missionarie